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lo scarto-scambi


2 May, 2015

ripensandoci:  il contenuto legato allo scambio, e per questo la cronologia è importante | in retrospect: the content linked to the exchange, and in this chronology is crucial

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feedback da parte deo partecipanti| participants’ feedback

… comincio col ringraziarti per avermi e averci dato la possibilità di lavorare con te. Un lavoro del tutto nuovo che mi ha formata e fatto crescere molto, sia personalmente che culturalmente. Mi è piaciuto lavorare all’aperto, sentire gli occhi delle persone, le voci e le mani che volevano toccare i nostri lavori. Mi è piaciuto soprattutto il momento della “pollinazione”, ho visto la gente molto incuriosita e coinvolta e questo mi ha stupida molto, non pensavo potessero avere questa reazione positiva. Mi ha aiutata molto il gruppo, sentire davvero gli altri ragazzi che lavoravano con me, e, guardandoci, ho notato che spesso riuscivamo a capirci senza troppe parole e a ritrovare il silenzio e la concentrazione. Il lavoro fatto nei giorni precedenti mi è servito durante le meccaniche che avevamo preparato e che poi, sul momento, ho anche cambiato diverse volte per sperimentare, insieme al mio compagno, cose nuove sulla base dei lavori fatti. Il mio, personale, miglior feedback, però, l’ho avuto dal gruppo, dai ragazzi con cui ho condiviso quest’esperienza. Inizialmente ero un po’ scettica, la mia prima parola usata quando dovevamo descriverci è stata “fredda”. Ero fredda non a causa del vento. Conoscevo soltanto una ragazza e tutti gli altri mi sembravano molto lontani dal mio mondo. Poi, parlando e lavorando, quella persona “fredda” è andata via per lasciare spazio ad una più aperta e ricettiva. Un nuovo modo di lavorare e un nuovo modo di imparare, prendere dal donare… (Roberta Marchese)

… I shall start by saying thank you to allow me/us to work with you. A completely new approach which has made me grow both personally and culturally. I liked to work outdoors, feel people’s eyes, voices, and their hands which wanted to touch the works we were holding. I particularly likes the “pollination” moment, I saw people very curious and engaged, and this was very surprising for me, I did not think they could have such a positive reaction. The group helped me a lot, really feeling others working with me, and, by looking at each other, I noticed that we could often understand each other without too many words, and to find silence again, and focus.  Our training in the days before was useful during the mechanics we had prepared and then, on the spot, I have also changed them many times to experiment, together with my partner, new things based on things we had done before. My personal, and best feedback, though, was what I had from the part of the group, from the guys with whom I shared this experience. I had approached this with a but of skepticism, my first word used when we had to describe ourselves  was “cold”.  I was cold not from the wind. I only knew one girl and all the others it seamed very far from my own world. Then, through talking and working, that “cold” person left to leave room for a more open and receptive one. A new way of working and a new way of learning, taking from giving. 

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